Assegni familiari come si calcolano

Calcolo Assegni Familiari come procedere

Calcolo assegni familiari come procedere? Chi può richiederli, quali sono i requisiti e come si fa la domanda?

Per rispondere a tutte queste domande, dobbiamo sapere per prima cosa che cosa sono gli assegni familiari.

Che cosa sono gli assegni familiari

L’Assegno Nucleo Familiare, ANF, è la somma che ogni mese l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), riconosce alle famiglie sia dei lavoratori, sia dei pensionati. Gli ANF sono erogati dal datore di lavoro direttamente nella busta paga oppure, per disoccupati e pensionati, direttamente dall’INPS sull’assegno mensile.

Si ricorda che dire “ANF” o “assegni familiari”, non è esattamente la stessa cosa. Infatti, mentre i primi sono riconosciuti dall’INPS a lavoratori o pensionati, i secondi si riconoscono a categorie specifiche come coloni, coltivatori diretti, mezzadri e ai titolari di pensioni a carico delle Gestioni INPS per i lavoratori autonomi (come artigiani e commercianti).

Assegni familiari: requisiti e domanda

assegni familiari come si calcolano

Tra i requisiti necessari al calcolo dell’assegno mensile che dipendenti o pensionati troveranno direttamente nella loro busta paga, ovviamente troviamo al primo posto il reddito complessivo del nucleo familiare e la sua composizione.

Oltre a soddisfare i requisiti stabiliti dalla legge, per godere del diritto, ogni anno bisogna presentare la domanda per gli assegni familiari al proprio datore di lavoro utilizzando il modello ANF/DIP.

La domanda va presentata dalla data in cui cambiano o si perfezionano i requisiti previsti dalla legge (dalla data del matrimonio, per esempio, o dalla nascita di un figlio).

Nell’anno in corso, per accedere agli assegni familiari, i requisiti di legge da soddisfare sono gli stessi dello scorso anno: nel 2018 non sono subentrate novità di rilievo.

La domanda di assegno familiare si può presentare quando il nucleo familiare è composto da:

  • il lavoratore o il titolare della pensione;
  • il coniuge/parte di unione civile che non sia legalmente ed effettivamente separato o sciolto da unione civile, anche se non convivente, o che non abbia abbandonato la famiglia. Gli stranieri residenti in Italia, poligami nel loro paese, possono includere nel proprio nucleo familiare solo la prima moglie, se residente in Italia;
  • i figli ed equiparati di età inferiore a diciotto anni, conviventi o meno;
  • i figli ed equiparati maggiorenni inabili, purché non coniugati, previa autorizzazione;
  • i figli ed equiparati, studenti o apprendisti, di età compresa tra diciotto e ventuno anni, se fanno parte di “nuclei numerosi”, cioè di nuclei familiari con almeno quattro figli tutti di età inferiore ai 26 anni, previa autorizzazione;
  • i fratelli, le sorelle del richiedente e i nipoti (collaterali o in linea retta non a carico dell’ascendente), minori o maggiorenni inabili, solo se sono orfani di entrambi i genitori, non hanno conseguito il diritto alla pensione ai superstiti e non sono coniugati, previa autorizzazione
  • i nipoti in linea retta di età inferiore a diciotto anni e viventi a carico dell’ascendente, previa autorizzazione.

A chi spetta l’assegno al nucleo familiare

L’assegno al nucleo familiare spetta alle categorie di contribuenti sotto elencate:

  • lavoratori dipendenti;
  • lavoratori dipendenti agricoli;
  • lavoratori domestici;
  • lavoratori iscritti alla Gestione Separata;
  • titolari di pensione a carico del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, dei fondi speciali ed ex ENPALS;
  • titolari di prestazioni previdenziali;
  • lavoratori che si trovano in altre situazioni di pagamento diretto.

Calcolo assegni familiari

L’INPS ha predisposto delle tabelle per calcolare l’importo ANF da riconoscere agli aventi diritti. Le tabelle sono aggiornate ogni anno. Quest’anno le nuove tabelle per gli assegni familiari che saranno erogati dal 1 luglio al 30 giugno 2019, sono state pubblicate dall’Istituto di previdenza l’11 maggio scorso.

Le tabelle INPS permettono di calcolare gli ANF in base alla tipologia del nucleo familiare, del numero di componenti e del reddito complessivo della famiglia.

L’importo erogato dall’INPS varia non soltanto sulla base del reddito annuale ma anche in base alla specifica condizione familiare, con importi e limiti di reddito più favorevoli per le situazioni di particolare disagio (nuclei con un solo genitore o con componenti disabili, per esempio).

Inoltre, al fine del calcolo degli assegni familiari, si considerano i redditi del nucleo familiare composti almeno per il 70% da redditi da lavoro dipendente e assimilato.

I redditi da prendere in considerazione sono quelli assoggettabili all’IRPEF, comprese detrazioni d’imposta, oneri deducibili e ritenute erariali.

Per il calcolo, invece, non si devono prendere in considerazione: i trattamenti di Fine Rapporto (TFR); le rendite vitalizie erogate dall’INAIL, le pensioni di guerra e le pensioni tabellari ai militari di leva vittime di infortunio; le indennità speciali e quelle di accompagnamento agli invalidi civili, a ciechi e sordi, ai minori invalidi; gli indennizzi per danni irreversibili da vaccinazioni obbligatorie e trasfusioni; gli arretrati di cassa integrazione riferiti ad anni precedenti quello di erogazione; le indennità di trasferta; gli assegni di mantenimento percepiti dal coniuge legalmente separato a carico del/della richiedente e destinati al mantenimento dei figli.